Riserva Naturale Regionale
Monte Genzana Alto Gizio
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Istituzione e Storia

Tra le meravigliose montagne del centro Abruzzo, capaci di sorprendere una mente geniale come quella dell'incisore e grafico olandese Maurits Cornelius Escher, si trova la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio che, con i suoi 3.160 ettari di estensione, è la più grande tra le riserve abruzzesi.

Nella sua vasta estensione attraversa numerosi e suggestivi paesaggi, compresi tra i 530 m s.l.m. del fiume Gizio e i 2.170 m della cima del Monte Genzana, costituiti da ambienti naturali assai diversi che custodiscono un elevato patrimonio floristico e faunistico. Infatti, numerosi e diversi habitat caratterizzano gli ambienti fluviali del fiume Gizio e del torrente Riaccio; i boschi misti a dominanza di roverelle e carpini del piano collinare; le faggete, spesso accompagnate da tassi ed aceri, del piano montano; gli arbusteti prostrati del piano subalpino; e, infine, le praterie culminali del piano alpino.

Istituita nel 1996 con L.R. n. 116, è quasi totalmente inclusa nel Sito d'Interesse Comunitario, SIC "Monte Genzana", (dal 2018 Designata Zona speciale di conservazione con Decreto 28.12.2018 del Ministero dell'Ambiente).

La Riserva ricade interamente nel territorio del Comune di Pettorano sul Gizio ed è l'unica che include il centro abitato nel proprio perimetro.

Conservazione della natura e recupero del centro abitato di impianto medievale hanno trovato una felice sintesi nell'istituzione della Riserva che ha portato il comune ad essere incluso nella rete dei borghi più belli d'Italia. Il connubio natura-cultura, nell'impostazione di APE (Appennino Parco d'Europa), ha ispirato e ispira le attività e i progetti dell'area protetta dalla sua istituzione.

Così come l'ambiente naturale riveste un ruolo di connessione per gli spostamenti della fauna, anche il centro abitato ha da sempre rappresentato un passaggio obbligato per le genti che si trovavano ad attraversare la Valle Peligna. Pettorano sul Gizio, rappresentava infatti l'estrema difesa all'ingresso meridionale della valle, che avveniva attraverso la via Napoleonica, oggi uno dei principali itinerari escursionistici della Riserva Naturale. Il carattere difensivo del borgo è testimoniato dalla presenza del Castello Cantelmo e dai resti della cinta muraria. Gli altri elementi caratterizzanti il centro storico sono le cinque porte di accesso, i palazzi gentilizi e il Palazzo Ducale, attuale sede del Municipio e dell'area protetta.

La Riserva Naturale fu istituita, su proposta e iniziativa della CGIL e di un comitato promotore del quale facevano parte le Associazioni WWF, Legambiente e il Parco d'Abruzzo, anche allo scopo di tutelare un territorio di grande importanza per la biodiversità, posto nella fascia di connessione ecologica tra lo storico Parco Nazionale d'Abruzzo e il Parco Nazionale della Majella, appena costituito. La lungimiranza di tale motivazione appare oggi più che mai inconfutabile. Infatti, la presenza stabile delle specie di grandi carnivori di importante rilievo conservazionistico, quali lupo e orso bruno marsicano, conferma come la Riserva rappresenti un nodo cruciale nella rete ecologica della biodiversità appenninica.

Questa è rappresentata, oltre che da tali specie "bandiera", anche da altre tutelate dalla normativa nazionale e comunitaria come il picchio dorsobianco, la balia dal collare, il falco pellegrino e la salamandrina di Savi o, solo a titolo di esempio tra le specie vegetali, l'epipogio, conosciuta anche come "orchidea fantasma", o la Brassica gravinae, un endemismo dei ghiaioni dell'Appennino centrale denominata così in onore di Pasquale Gravina (1779-1828), medico ed appassionato botanico originario di Pettorano sul Gizio.

Monte Genzana
Monte Genzana
(foto di: Archivio Riserva Monte Genzana Alto Gizio)
Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio
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