Il Centro storico di Pettorano sul Gizio
Pettorano sul Gizio, uno dei Borghi più belli d'Italia dell'Abruzzo interno, arroccato su uno spuntone di roccia calcareo lambito ai lati dal fiume Gizio e dal torrente Riaccio, costituisce da sempre il baluardo meridionale d'accesso alla Valle Peligna.
La sua struttura urbanistica è divisa a metà, lungo la dorsale della collina su cui è arroccato. Il lato est si affaccia sulla principale arteria di comunicazione e vi insistono i principali palazzi signorili, il lato ovest è quello rivolto verso il fiume e i boschi.
La sua vocazione difensiva è testimoniata dal Castello Cantelmo e dai resti della cinta muraria. Uno degli elementi caratterizzanti del centro storico è costituito dalle cinque porte di accesso al paese, sei in origine: Porta San Nicola, Porta Mulino, Porta Santa Margherita, Porta San Marco e Porta Cencio.
Camminando tra le antiche rue del borgo, partendo dal versante meridionale confinante con la Strada Napoleonica, principale via di comunicazione già al tempo delle popolazioni italiche dei Peligni e dei Sanniti, è possibile incontrare una serie di Palazzi gentilizi (Del Prete-Nola, Vitto-Massei, Giuliani, Croce, Gravina).
Dal Castello si arriva al Palazzo Ducale, dimora principale della famiglia Cantelmo che per secoli ha governato il paese. Attualmente è sede del Municipio con il suo cortile interno dove spicca la fontana in pietra tardo-rinascimentale, arricchita con decorazioni vegetali.
Scendendo, lungo piazza Umberto I, si incontrano la Chiesa Madre, la bella fontana monumentale con le statue di Nettuno e Anfitrite, la vecchia sede municipale, il Palazzo Giuliani, quello della Castaldina, con la facciata tardo-barocca, la chiesa di Sant'Antonio e si arriva in Piazza San Nicola.
Dalla stretta via Piaia, si può apprezzare la cosiddetta architettura minore ovvero quel tessuto edilizio di fattura popolare che costituisce la parte più antica del borgo e che, attraverso un sistema di ripide scalinate, digrada verso il fondovalle percorso dal Gizio.
Successivamente, si incontrano la Chiesa della Madonna della Libera e Porta del Mulino che permetteva l'accesso proprio all'area mulini e, continuando, si esce per la Porta di Santa Margherita che conduce, attraverso una breve passeggiata, all'omonimo Santuario.